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La summer school The Shape of Water raccontata da Emma

Pubblicato il 20-09-2023

Emma è una delle quattordici persone che quest'estate hanno partecipato alla prima edizione della Arts in Venice Summer School 'The Shape of Water'. L'abbiamo intervistata per farci raccontare qualche dettaglio sull'esperienza che ha vissuto a Venezia.

Ciao, puoi presentarti brevemente?
Sono Emma, ho iniziato gli studi al DAMS di Bologna, poi mi sono laureata in Filosofie orientali con indirizzo giapponese e ho conseguito una laurea magistrale in Illustrazione all'Accademia di Belle Arti di Macerata. Ora sto finendo un'altra triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo a Roma e sto preparando il Biennio di Pianoforte al Conservatorio. Ho anche una triennale in Fisica a Trieste da completare appena finirò il resto.
Ho lavorato in settori molto differenti: game tester, personale di teatro e nel settore eventi ho fatto di tutto, organizzazione, biglietteria, grafica, scenografie, ecc... Forse potrei apparire come un mix poco ortodosso, o eclettico, ma io amo studiare e creare qualcosa di mio, quindi (in tono scherzoso) preferisco definirmi rinascimentale! Penso seriamente che recuperare un po' di passato non può che farci bene, dai classici abbiamo sempre da imparare. Io credo fortemente che la collaborazione fra persone specializzate in un campo unico e persone che invece vanno trasversalmente, sia la chiave per una ricerca veramente contemporanea, innovativa e completa. La direzione è la interdisciplinarietà, ma per me va portata fino in fondo, senza perdere di vista alcuni confini che possono servire per orientarci nella complessità. Questa però va anche affrontata con coraggio e con una visione d'insieme.

Come sei venuta a conoscenza della Arts in Venice Summer School 'The Shape of Water'?
É successo quando sono venuta a Venezia nell'estate 2021, con ancora la pandemia in atto, per una settimana di stage di danza classica di Beatrice Carbone, ballerina del teatro a La Scala di Milano. In quei giorni ho capito che qualcosa dentro di me era cambiato. Ero già stata a Venezia, ma quella volta, non so perché, qualche pezzo di Venezia mi è rimasto dentro e non se n'è più andato. Così ho pensato di vedere cos'altro offriva di culturale, è stata quindi una mia ricerca attiva nei siti delle varie istituzioni, altrimenti non credo che ne avrei sentito parlare nelle Marche, tramite i miei canali.

Tre parole per descrivere la tua Summer School.
Affascinante, stimolante e poetica.

Sei felice dell'esperienza che hai vissuto?
Tantissimo! Un po' chiaramente perché affine ai miei diversi interessi, è il primo programma, per quanto ne so, così multidisciplinare. Esistono corsi come quelli del DAMS, ad esempio, ma questa Summer School è diversa, è organizzata insieme da diverse istituzioni di alta formazione, con modus operandi molto differenti, che hanno dovuto trovare un baricentro comune, cosa non facile. Inoltre i professori sono molto preparati, ma la cosa per me più importante è che sono anche appassionati di quello che fanno. Gli argomenti scelti erano ben curati, ovviamente tutto si può migliorare, ma come prima edizione direi che é andata benissimo.

Se dovessi scegliere una lezione/attività che ti è piaciuta particolarmente?
Sicuramente il workshop con l'artista Giorgio Andreotta Calò. In parte per i miei interessi sull'arte, ma c'è molto di più. Il workshop è stato un percorso inusuale, legato alla laguna di Venezia e direi anche toccante. Qualcosa di molto artistico e anche fuori dalle dinamiche da Accademia di Belle Arti, dove lui insegna. Abbiamo camminato, mangiato, odorato, respirato alcuni angoli reconditi di questa città d'acqua. Abbiamo parlato, condiviso e visto cose inaspettate, come la poesia del riflesso di Venezia su ogni muro, perfino nel buio profondo. Ci ha commosso. Aggiungo anche che altri professori, secondo me, sono riusciti non solo a veicolarci conoscenze e riflessioni, ma anche voglia di fare e cura nel farlo verso quello che ci circonda.

Un aneddoto divertente successo nelle due settimane?
Direi che ce ne sono stati tanti, uno sicuramente è quando il prof. Riccioni ha deciso di guidarci in canoa per i canali di Venezia a forza di remi, molto divertente! Soprattutto come momento d'avvio del viaggio, perché nessuno si conosceva e direi che ha funzionato bene per rompere il ghiaccio.

Si è instaurato un bel rapporto con gli altri studenti?
Assolutamente sì, era un bel gruppo eterogeneo, sia per competenze e interessi che geograficamente, con ragazzi provenienti da paesi europei e non. Dunque il mix é venuto sia dai professori che da noi studenti, davvero molto arricchente circondarsi di tanta diversità.

Ci hai già detto che eri stata a Venezia in precedenza...
Sì, a parte i brevi soggiorni, l'anno scorso sono rimasta un mese circa per un'altra bella Summer School dell'Università Ca' Foscari. Inoltre ho seguito qualche corso al Conservatorio di Musica Benedetto Marcello e ho frequentato lo stage di danza classica cui accennavo poco fa.

Dove hai alloggiato?
Ho alloggiato da alcuni amici, fortunatamente.

I tuoi programmi per dopo l'estate?
Dopo l'estate sto pensando seriamente di trasferirmi a Venezia! Mi piacerebbe fare un'esperienza lì, di studio e lavoro se sarà possibile. Venezia è unica, bellissima, da preservare, su cui vorrei concentrare la mia attenzione e creatività.