Conservatorio di musica Benedetto Marcello
Pubblicato il 03/02/2022
Intervista a Samy, dalla Francia a Venezia grazie al programma Erasmus+.
Ciao Samy, grazie mille per aver accettato il nostro invito. Per prima cosa potresti presentarti in poche parole?
Mi chiamo Samy, ho 23 anni, vengo dalla Francia, ho studiato canto lirico e musicologia in Francia al Conservatorio. E poi ho deciso di venire in Italia per un anno grazie al programma Erasmus+ che permette sia di studiare all’estero – come fa la maggior parte degli studenti – ma anche di partire per fare un tirocinio legato al diploma che si ha precedentemente ottenuto. Dopo il mio diploma di musicologia, sono partito per fare questo tirocinio Erasmus nel settore dell’ammistrazione culturale in Italia.
Potresti spiegarci un po’ il tuo lavoro? Che cosa devi fare nella quotidianità? Che lingue usi nel lavoro?
Il mio tirocinio si suddivide in due servizi. Uno è nella biblioteca del Conservatorio di Venezia, un altro è nell’ufficio Erasmus del Conservatorio di Venezia. In biblioteca aiuto il bibliotecario; la biblioteca è una delle più grandi biblioteche musicali in Italia. Abbiamo sempre molte cose da fare. Con l’ufficio Erasmus invece, aiuto nell'organizzazione di tutti i progetti internazionali e con gli studenti Erasmus, quelli che vengono in Italia e quelli di Venezia che vanno all'estero. Questa è la parte di Erasmus. Per la parte internazionale, quando facciamo venire dei professori stranieri al Conservatorio per delle masterclass, aiuto l’organizzazione e devo essere presente per assistere i professori: per esempio, a febbrario abbiamo un grande progetto di arte giapponese in collaborazione con l'Università Ca' Foscari e con l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Il mio lavoro è di aiutare l’ufficio internazionale del Conservatorio ad organizzare tutti i concerti che si terranno in occasione di questo Festival d’arte giapponese. In questo momento la maggior parte del mio lavoro si concentra su questo Festival.
Che lingue usi nel lavoro? L’italiano o l’inglese?
In realtà, devo usare entrambe. Quando mi relaziono con il personale del Conservatorio, dell’Accademia di Belle Arti e dell'Università Ca' Foscari uso sempre l’italiano. Ma per quanto riguarda il lavoro con gli Erasmus, parlo quasi sempre l’inglese, perché ci sono studenti internazionali e grandi meeting di tutti i conservatori europei.
Parli molto bene l’italiano: da quanto tempo studi la lingua italiana? E potresti dare qualche consiglio per imparare l’italiano agli studenti stranieri?
Ho iniziato a imparare l’italiano un anno e mezzo fa. Sono fortunato perché sono un cantante, l'italiano è una lingua importante nell'opera e quindi prima di parlare italiano ho dovuto imparare a cantare in italiano, questa aiuta molto per la pronuncia.
Ho iniziato a imparare l’italiano con le app sul cellulare, ci sono molte applicazioni come Duolingo e Babbel per imparare usando il telefono e aiutano molto all'inizio, soprattutto per imparare a scrivere. Per le persone molto motivate è veramente un buon metodo. Per me è stato anche molto importante ascoltare la musica in italiano, guardare dei film in italiano, guardare dei video per capire veramente come gli italiani parlano nella vita di tutti i giorni. La musica mi ha aiutato molto, anche se all'inizio non capivo niente tranne due parole, ma almeno ne riconoscevo due! La volta dopo quattro, poi cinque e così via.
Come ti è venuta l’idea di fare uno stage a Venezia? Perché hai scelto proprio il Conservatorio di musica Benedetto Marcello per questa tua nuova esperienza?
La risposta è molto semplice. La verità è che ho studiato a Strasburgo in Francia e che la mia professoressa di canto a Strasburgo è di Venezia, quindi ero già venuto qualche volta a Venezia per incontrarla e per fare lezione con lei durante l'estate, per esempio. Così avevo già scoperto la città e mi era piaciuta molto. Ho chiesto a diversi cantanti, mi hanno risposto che era veramente una buona opportunità perché Venezia è una bella città e il Conservatorio di musica Benedetto Marcello è un grande conservatorio, importante sia in Italia sia a livello internazionale. Ho pensato che, avendo esperienza nell’organizzazione e gestione di attività culturali, Venezia potesse essere un buon luogo dove mettersi alla prova e così ho scelto di venire qui grazie a questa fantastica opportunità.
Da quanto tempo vivi a Venezia e cosa ti piace di più di questa città?
Sono arrivato in Italia a settembre, quindi adesso vivo a Venezia da sei mesi. Mi piace molto Venezia, penso che non sia una città come le altre. Prima avevo un po' timore della città troppo turistica, sempre piena di persone, ma in realtà adesso posso viverla dall’interno e ho molti amici con cui posso uscire a vedere concerti insieme. Poi il fatto che questa città sia un’unica grande testimonianza del passato lo trovo affascinante. Anche al Conservatorio, essere in un palazzo che ha vissuto così tanti anni e che ha vissuto tante cose, tutte le strade, le calli, tutti i canali e i loro ponti, ognuno con la sua storia da raccontare. Mi piace respirare tutta questa storia. Quando faccio una passeggiata, quando vado a fare la spesa, c’è sempre della storia attorno a chi sa osservare. Questo aspetto della città è proprio incredibile.